IL PROGETTO


Il progetto “IN CARTA LIBERA” è un “percorso integrato di in-formazione e giornalismo sociale”: attraverso laboratori di scrittura & giornalismo, informatica & web journalism, grafica editoriale, fotografia e video, si vuole fornire opportunità di formazione professionale, sociale ed umana a persone in stato di disagio/devianza (dipendenti da sostanze, detenuti nelle carceri di Chieti e Pescara, ex detenuti, persone in semilibertà ed affidati UDEPE). Il progetto editoriale prevede la costituzione di una vera e propria redazione giornalistica composta da detenuti, giornalisti professionisti, studenti, educatori, mediatori e volontari di Voci di dentro che operano nelle Case circondariali di Chieti e Pescara. I componenti della redazione crescono assieme, in un percorso di conoscenza reciproca, di scambio e confronto a vantaggio di tutti: i detenuti hanno l’occasione di apprendere da esempi positivi; gli studenti comprendono e interiorizzano le conseguenze negative causate da dipendenze e da comportamenti devianti. La redazione è concepita come un luogo di relazione e riflessione dove si cerca di pensare, costruire e praticare un futuro diverso. Il percorso di formazione si sviluppa nel periodo Ottobre 2019/Luglio 2020 e prevede, anche in collaborazione con l’associazione Granello di Senape Padova ONLUS (gestisce ‘Ristretti Orizzonti’ la più importante redazione che si occupa di carcere in Italia), la produzione di contenuti giornalistici da diffondere sia in rete – attraverso la redazione di una rivista on-line – sia in formato cartaceo, con la pubblicazione di 5 fascicoli a scadenze bimensili da inserire all’interno della rivista “Voci di dentro”, edita dall’omonima associazione. Il giornale rappresenta una concreta opportunità di comunicazione tra l’interno e l’esterno del carcere: uno strumento che dà voce ai reclusi e a chi opera nel e per il carcere, che raccoglie storie, iniziative, dati statistici, offrendo un’immagine della realtà “dietro le sbarre” diversa da quella percepita e filtrata dai media tradizionali, affrontando anche la realtà esterna con analisi e commenti su fatti di politica o di cronaca. L’idea del progetto nasce soprattutto dalla consapevolezza dell’importanza che riveste la scrittura all’interno dei contesti carcerari: scrivere per conoscere se stessi, per comunicare le proprie emozioni, per avere un legame con il mondo esterno. Nella gerarchia dei bisogni dei detenuti emerge in maniera prepotente la comunicazione con ciò che è fuori dal carcere: la scrittura non è un bene superfluo, ma necessario, un vero e proprio atto di libertà. In aggiunta a ciò, il valore della scrittura è sì quello di far conoscere i propri sentimenti e i propri sogni, ma è soprattutto il mezzo per far arrivare tutto questo alla propria coscienza. La sfida posta dal progetto non si limita al mero “intrattenimento culturale” del detenuto: obiettivi specifici sono quelli di sviluppare una nuova consapevolezza di sé e valorizzare le risorse personali per far emergere talenti inespressi, ricostruire l’autostima e migliorare il senso di responsabilità; creare un clima di collaborazione, fiducia e mutuo aiuto all’interno di una vera e propria squadra di lavoro (redazione giornalistica), in cui il detenuto possa confrontarsi con attori della società civile (giornalisti, studenti etc..). La condivisione di un progetto comune e l’impegno di tutti verso la realizzazione di un’impresa collettiva – la creazione di un giornale – favorirà un clima nuovo e più sereno, facendo scomparire ruoli/stereotipi e dando spazio alle persone. Ulteriori obiettivi specifici sono quelli di ridurre la distanza fra carcere e città, favorendo processi di inclusione sociale e partecipazione attiva da parte della comunità agli interventi educativi posti in essere. Difatti, i laboratori si svolgeranno anche fuori dal carcere (presso la sede dell’Associazione Voci di dentro), con l’obiettivo di stabilire un ponte con l’esterno e rendere partecipe il contesto sociale rispetto a ciò che si realizza dentro gli Istituti di pena. In particolare, è prevista la partecipazione ai laboratori degli studenti dell’ITC Galiani De Stelich e del Convitto nazionale GB Vico. Infine, il progetto intende offrire ai detenuti un’opportunità di integrazione lavorativa concreta e sostenibile attraverso l’acquisizione di competenze professionali spendibili nel mondo del lavoro, che renda gli stessi promotori della propria esistenza e di cambiamento per la comunità con ricadute positive sulla collettività collegate alla riduzione della recidiva.

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la scrittura è magia