mercoledì 27 novembre 2019

Incontro con gli studenti al Galiani - de Sterlich di Chieti

Mercoledì 27 novembre incontro con gli studenti presso l'aula magna dell'istituto tecnico Galiani De Sterlich di Chieti e con una classe del liceo classico G.B.Vico di Chieti, per la presentazione del progetto "In Carta libera" . Anteprima del primo numero del giornale inserto della rivista Voci di dentro . Presenti all'incontro insieme alla preside ed i professori il commissario Alessandra Costantini comandante dell'istituto penitenziario Madonna del freddo, la, dottoressa Stefania Basilisco Capo area educativa, Francesco Lo Piccolo Presidente dell'Associazione Voci di Dentro, lo staff del progetto e gli studenti universitari in tirocinio presso Voci di dentro

venerdì 1 novembre 2019

Missione compiuta

Non ci capisco più niente. Sono solo rimasto attonito e basito dal modo e dai toni trionfalistici che vari commentatori di testate giornalistiche  hanno utilizzato per commentare l’uccisione del Leader dell’ Isis  il Califfo al-Baghdadi.

giovedì 31 ottobre 2019

Mala tempora

Ieri, 30 Ottobre, i giornali e notiziari italiani hanno dedicato molto spazio a quella che al momento poteva essere considerata una  fake news o, peggio, una barzelletta: la sera del 29 ottobre, data fatidica nella nostra storia del 900, ad Acquasanta Terme (Ascoli Piceno), territorio in cui si consumò una strage da parte dei nazisti, si è riunito un gruppo di nostalgici che, forse per il troppo Rosso Piceno (l’unico rosso ammesso alla serata) hanno commemorato la data fatidica, hanno inneggiato ai bei tempi che furono e fra saluti romani, eja eja e “onori al duce” sono arrivati persino a rinvangare i fasti del ventennio, ma non il berlusconiano. 

lunedì 28 ottobre 2019

Sliding doors

C’era una volta l’Appio Latino, uno dei quartieri che pensavo fosse ancora salvo da un certo tipo di criminalità, dico una volta perché purtroppo mi trovo qui a trovare i perché di un così triste accaduto: è stato commesso un omicidio, è stato rapinato e ucciso un giovane ragazzo. Per quale motivo? Al principio si parlava di una rapina finita male, adesso dicono che con molta probabilità si trattava di una compravendita di marijuana o hashish. Sembra che il gusto sadico di chi deve approfondire un così pietoso avvenimento sia proprio nell'infierire nei dolori di una famiglia o di una fidanzata. Non c’è pietà per le vittime quando la sete del sapere va oltre il buonsenso

domenica 27 ottobre 2019

Prima penale, cella 13: quattro detenuti e un malato

Nicola è un uomo di una settantina d’anni ed è detenuto nel carcere di Pescara. Da molto tempo è immobile, allettato notte e giorno in una piccola “camera di pernottamento” come deve  oggi essere chiamata la cella  in base alla circolare del Dap del 31/3/2017 inviata a Provveditori e Direttori degli Istituti di pena. Nicola soffre di una serie di patologie (insufficienza renale, infezioni varie e ha da poco subito un infarto). Peserà poco più di quaranta chili. La sua pelle è tesa in viso e il suono che ne fuoriesce dalla bocca non sono parole ma appunto lamenti di un uomo che soffre. E’ inappetente, si alimenta a fatica, è incontinente e vive in una cella angusta, fatiscente e degradante, nella prima sezione penale, “camera” 13, con altri quattro detenuti.   . ULTIM'ORA: Nicola è stato finalmente trasferito in ospedale.

venerdì 25 ottobre 2019

cronache carcerarie da Pescara

Ancora notizie sulla Casa Circondariale/Reclusione di Pescara le cui condizioni sono lo specchio, al peggio, del sistema penitenziario italiano: un detenuto appena trasferito da un altro carcere e forse in crisi di astinenza, ha appiccato il fuoco e distrutto la cella nella quale era stato appena rinchiuso. Gli agenti, che lo hanno salvato insieme all’altro occupante della cella, intossicati dal fumo e con qualche ferita, solo dopo il cambio turno hanno potuto raggiungere il pronto soccorso per le cure con la prognosi di 7 giorni salvo complicazioni.

giovedì 3 ottobre 2019

Carcere e libri: se ne parla a "La Fiera delle parole" a Padova


“Gli occhi azzurri di Luana e altri sorrisi. Racconti per uccidere la noia di oggi” e “Poveri figli d’Aspromonte” di sono due libri scritti in carcere a Padova da due detenuti condannati all’ergastolo. L’autore del primo è Angelo Meneghetti, l’ autore del secondo è Antonio Papalia. Entrambi frequentano il laboratorio di “scrittura lettura ascolto” settimanale tenuto da Angelo Ferrarini e fanno parte della redazione di Ristretti Orizzonti. I due libri sono stati presentati oggi alla “Fiera delle Parole”, presso la Sala Grande del Centro Universitario di Padova.

L’incipit del libro di Meneghetti: “Quando ero bambino, specialmente d’estate con le vacanze estive, la maggior parte dei pomeriggi li trascorrevo assieme ad altri ragazzini della contrada, ad ascoltare vecchie storie di persone anziane, sotto una pergola, per essere riparati dal sole in quelle case vecchie di campagna. Da quelle storie raccontate, per la prima volta ho sentito la parola “ergastolo”.
I due volumi sono editi da Il Granello di Senape

martedì 1 ottobre 2019

Il progetto "in carta libera"

Il progetto “in carta libera” è un “percorso integrato di in-formazione e giornalismo sociale”: attraverso laboratori di scrittura & giornalismo, informatica & web journalism, grafica editoriale, fotografia e video, si vuole fornire opportunità di formazione professionale, sociale ed umana a persone in stato di disagio/devianza (dipendenti da sostanze, detenuti nelle carceri di Chieti e Pescara, ex detenuti, persone in semilibertà ed affidati UDEPE). Il progetto editoriale prevede la costituzione di una vera e propria redazione giornalistica composta da detenuti, giornalisti professionisti, studenti, educatori, mediatori e volontari di Voci di dentro che operano nelle Case circondariali di Chieti e Pescara. 

la scrittura è magia


Fine vita, carceri: un contributo del nostro Domenico S.


Domenica mattina da "prima pagina" (Radiorai3) condotta da Annalisa Cuzzocrea (Repubblica) ho estrapolato gli interventi di due ascoltatori che mi hanno particolarmente colpito non tanto per gli argomenti attuali —soprattutto il "fine vita" — ma per il calore e la passione dei loro interventi.
Scontato che l'argomento "carcere" , pur scontato, possa rientrare nel progetto “in carta libera” , ritengo che anche il fine vita dovrebbe essere un argomento da affrontare. Dal podcast ho sbobinato due interventi
D.

FINE VITA
Roberto, da Novara
Dico innanzitutto che nell'esprimere le mie riflessioni, sono fortemente condizionato dal mio lavoro di infermiere che da oltre trent'anni svolgo in terapia intensiva. Proprio per il lavoro che svolgo ho seguito il dibattito sul "fine vita" e ascoltato la levata di anatemi, distinguo, prese di posizione, presunte assolutezze. Sono rimasto molto colpito, sono condizionato dal fatto che io lavoro in questo campo e sono sempre accanto alle vicende e alle storie irripetibili di ciascuno di noi. Perché sono storie che ci riguardano. Tutti.

la scrittura è magia